“Ghost Cam”, la webserie sul paranormale che non vi potete assolutamente perdere

by | Oct 20, 2016 | Uncategorized

Giovedì, 20 ottobre 2016

“Ghost Cam” non è solo una webserie, ma  anche un incredibile progetto di Social Group Theater, nato in un gruppo Facebook e approdato successivamente su YouTube.

Premetto una cosa: sono una fifona. 
Una fifona cronica, una di quelle che quando deve scendere in cantina a prendere una bottiglia di birra, si fa il segno della croce con una mano mentre nell’altra stringe tremante una torcia. 
Come tutti i ragazzi degli anni ’90, la mia paura è nata con la visione del film “IT”, il pagliaccio assassino. Vi ricordate quando i pagliacci non avevano esattamente le sembianze di Joker e signora? Finiva sempre che, se ne beccavi uno per strada, dovevi decidere se prenderlo a pedate o piangere come una disperata, o tutte e due le cose insieme. Ecco. Fifona. Ho evitato quindi con cura ogni Paranormal Activity, Alba dei morti viventi , Poltergeist e i suoi remake… E pure su Casper sono stata diffidente per anni. Poi Chiara, la caporedattrice, ha deciso di assegnarmi la webserie di cui vi parlo oggi: “Ghost Cam”Grazie Chiara… Tuttavia, quello che mi sono trovata a dover guardare, è stato a dir poco stupefacente.

“Ghost Cam” non è solo una webserie, ma è un progetto definito “Social Group Theater”, uno spettacolo per la rete dove il palco è un Gruppo Facebook, i personaggi sono dei profili reali e il pubblico – interattivo – è composto dai loro contatti. I profili dei personaggi hanno vissuto online prima, durante e dopo la messa in rete della serie, attraverso post, ricordi, condivisioni e fotografie, creando un flusso narrativo parallelo alla sceneggiatura, totalmente inedito e sperimentale. 

L’esperimento ha inizio quando Lana, una ragazza con tanto di profilo reale Facebook, posta un primo video nel gruppo.  Stiamo assistendo inconsciamente alla puntata pilota. La ragazza lancia un appello: esiste un’applicazione chiamata “Ghost Cam” capace di rivelarti se stai per morire. E il padre di Lana, ne è rimasto vittima. Chiunque l’abbia scaricata è invitato a postare il proprio video. “Funziona in questo modo”, continua Lana, “una volta aperta l’app, se sullo schermo del tuo smartphone compare il tuo fantasma, significa che stai per morire. È una premonizione che non lascia via di fuga”. L’atmosfera del video è molto reale, la durata è molto breve. Sotto al video si susseguono commenti e richieste di spiegazioni, qualcuno chiede addirittura dove sia possibile scaricare questa App.  Io ingenuamente accendo il mio smartphone e scorro l’App Store tremando. L’esperimento sta prendendo forma e dà prova di funzionare. 

Profili reali e “finti” che interagiscono con Lana e lei risponde, accetta richieste d’amicizia. Il pericolo derivante dalla Ghost Cam sembra reale e la tensione cresce. Come se non bastasse, viene postato un secondo video… Questa volta a pubblicarlo è Pier, il fratello di Lana, che scettico risponde alla sorella aprendo nuovi e interessanti interrogativi. Il mistero si infittisce. 
Mi fermo qui perché possiate essere voi a scoprire il resto…

Ghost Cam è un progetto italiano, prodotto da Suoni Lab, con un cast internazionale composto dall’attore londinese David Cox (Pier), Beatrice Bruschi (Lana), già protagonista del film “Caos Calmo” nel 2008  e dall’attrice italo-vietnamita Eugenia Tempesta (Kim).  La webserie è un’idea originale della regista e sceneggiatrice Valentina Bertuzzi (già autrice di corti thriller e di fanta-tecnologia), scritto con la sorella Francesca Bertuzzi, scrittrice best-seller del noir italiano e sceneggiatrice.

Il merito di queste due sorelle, oltre a quello di aver creato un progetto interessante e godibilissimo, è anche quello di presentare la figura del pre-morto, il “Soon to die” appunto, una bella novità per il genere che ormai sembrava aver esplorato il tema dei non morti in ogni salsa possibile. 
La serie, come scritto in precedenza, è stata inizialmente pubblicata sul gruppo Facebook che vanta 3554 membri, per poi essere postata solo successivamente su YouTube e sulla pagina Facebook UfficialeE qui ne nasce un ulteriore mistero: il meritato successo riscontrato all’interno gruppo, non sembra essersi stranamente esteso alle piattaforme sopracitate, che contano poche visualizzazioni e pochi followers. Non riuscendo a individuarne il motivo, dato soprattutto il fatto che la webserie è godibilissima anche fuori dalla logica del gruppo Facebook, e quindi anche senza le interazioni dei profili, dopo aver visto questo magnifico esperimento trovo doveroso rimediare.
Vi consiglio vivamente di guardare Ghost Cam per questi “semplici” motivi: è un esperimento interessante sostenuto da un’ idea fresca, comprensibile e ben fatta. 

Ah dimenticavo, Ghost Cam è un “progetto aperto”: dopo il successo del primo esperimento all’interno del gruppo Facebook, il format si rinnoverà e si amplierà con dei nuovi progetti.
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Buona visione!





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